dalcarbonEdaicristalli
Nuova mostra di Sara Rudini e Gianluca Moiser a San Luigi di Sazzo - Ponte in Valtellina (So).
Il titolo fa riferimento ai disegni a carboncino di Rudini e alla sezione di opere di Moiser ispirate alla formazione dei cristalli.
LE OPERE DI SARA RUDINI
calendario-eventi/dalcarbonedaicristalli/sara-rudini-2015/
Gli elaborati esposti percorrono tempi e luoghi che si snodano lungo gli anni.
Sono angoli di contrada, scorci di paesaggio, racconto di eventi a volte drammatici, ripensamenti della memoria, emozioni riguardanti il borgo di Piateda.
La tecnica utilizzata è il carboncino su carta, materiale particolarmente duttile e scorrevole che accompagna volentieri la mano di chi crea e desidera fissare la particolarità del momento e il sentire fuggevole dell'attimo.
LE OPERE DI GIANLUCA MOISER
calendario-eventi/dalcarbonedaicristalli/gianluca-moiser/
I cristalli di Bruno Morgia.
E' stato il lavoro sulla formazione dei cristalli di Bruno Morgia , che li ha studiati e fotografati realizzando sequenze suggestive che vengono presentate alla mostra, a ispirare liberamente un ciclo di sei opere di Moiser, realizzate in silicone e china su plexiglas.
I paesaggi di Antonia
I due dipinti ad olio su tela "I paesaggi di Antonia" si ispirano ai luoghi cari alla poetessa Antonia Pozzi e sono stati esposti a Ferrara presso la Casa Ariostea in occasione di un recente incontro pubblico tenuto da Patrizia Garofalo e Marco Dalla Torre sull'epistolario della Pozzi (Ti scrivo dal mio vecchio tavolo. Lettere 1919 - 1938).
Spleen, ispirato alla poesa di Charles Baudelaire
Quando, come un coperchio, il cielo pesa greve
Sull'anima gemente in preda a lunghi affanni,
E in un unico cerchio stringendo l'orizzonte
Riversa un giorno nero più triste delle
notti;
5 Quando la terra cambia in un'umida cella,
Entro cui la Speranza va, come un pipistrello,
Sbattendo la sua timida ala contro i muri
E picchiando la testa sul fradicio soffitto;
Quando la pioggia stende le sue immense
strisce
10 Imitando le sbarre di una vasta prigione,
E, muto e ripugnante, un popolo di ragni
Tende le proprie reti dentro i nostri cervelli;
Delle campane a un tratto esplodono con furia
Lanciando verso il cielo un urlo spaventoso,
15 Che fa pensare a spiriti erranti e senza patria
Che si mettano a gemere in maniera ostinata.
- E lunghi funerali, senza tamburi o musica,
Sfilano lentamente nel cuore; la Speranza,
Vinta, piange, e l'Angoscia, dispotica ed atroce,
Infilza sul mio cranio la sua bandiera nera..